Il piano della governatrice Alessandra Todde contro le accuse di irregolarità elettorali: il centrodestra insorge.
In Sardegna, la situazione si fa sempre più tesa dopo la dichiarazione di decadenza della governatrice Alessandra Todde, esponente di spicco del Movimento Cinque Stelle. Di fronte a questo scenario, si sta valutando un possibile ricorso alla Corte Costituzionale, con l’intento di sollevare un conflitto di attribuzioni.
Secondo quanto riferito da fonti interne alla giunta regionale, l’ipotesi del ricorso si fonderebbe sulla possibilità che vi sia stato una violazione delle competenze e delle prerogative della regione autonoma Sardegna.
Il centrodestra all’attacco della governatrice Alessandra Todde
Mentre si discute sul possibile ricorso alla Corte Costituzionale, aggiunge Libero Quotidiano, il centrodestra non ha perso tempo nel criticare aspramente la gestione di Alessandra Todde. Ma non solo più anche l’operato del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico.
Simonetta Matone, deputata romana della Lega, ha lanciato un attacco frontale dichiarando: “Come già dimostrato dalla Sardegna per lo scandalo Todde, a sinistra non hanno dimestichezza con la contabilità“. La deputata leghista ha inoltre colto l’occasione per evidenziare le difficoltà che il centrosinistra avrebbe incontrato nella gestione dei fondi del PNRR.
Ha affermato: “Le opere PNRR nella regione Lazio che hanno subito un presunto definanziamento, sono quelle impossibili da realizzare secondo i criteri imposti dall’Europa e che il governo PD – 5 Stelle aveva mal negoziato a Bruxelles”.
Ha concluso il suo intervento con un’affermazione perentoria: “Il centrodestra – su spinta decisiva della Lega – ammodernerà l’Italia facendo quanto il Pd non è stato in grado di realizzare, anche usando altri fondi oltre a quelli europei. Il Pd, come si dice dalle sue parti, può stare sereno“.
I prossimi sviluppi: giunta elettorale in riunione
La vicenda Alessandra Todde si arricchirà di ulteriori sviluppi nei prossimi giorni. Domani, mercoledì 15 gennaio, è prevista una riunione della giunta per le elezioni del consiglio regionale, organo che avrà a disposizione 90 giorni per analizzare la documentazione relativa al caso e presentare le proprie conclusioni. A quel punto, sarà il consiglio regionale a decidere se ratificare o meno l’atto di decadenza.